Newsletter #7
14/7/2019
Nota personale: vi scrivo questa newsletter mentre sto cercando di riparare il mio Mac; deve avere risentito del caldo e sta dando i numeri.
Prima di iniziare, un poco di pubblicità. Il 15/16 luglio sono i due giorni che Amazon dedica ai clienti Prime. La festa è iniziata la venerdì sera, sabato mattina da noi, con lo spettacolo e il concerto di Taylor Swift, Dua Lipa, Becky G e SZA. Clicca qui se vuoi rivedere il concerto on-demand.
Originals di Prince (la mia opinione)
Ho ascoltato Originals. L'ho smontato e rimontato. Mi sono smarrito tra le pieghe dei suoni, per poi ritornare tra le indiscutibili sonorità di Prince. Mi è piaciuto, poi l'ho un po' odiato, poi l'ho apprezzato. Ora lo tengo lì. Con Prince che mi osserva dalla copertina, con la foto che sembra ispirata da un'altra.
Questo che ascolto è un Prince alternativo. E' il Prince produttore. Gli richiede uno sforzo mentale differente. Non è quello dei concerti, delle ospitate televisive o dei suoi brani nelle mie cuffie. Per la maggior parte delle canzoni, credo quasi tutte, Prince sa che quel brano finirà a un altro artista. Che non finirà nel suo album. E questo fa la differenza, perché c'è una intensità nella sua voce che trovo diversa. I brani più lontani nel tempo sembrano dentro a una catena di montaggio; non vi sembra che Prince imiti la voce di Morris Day? Oppure sembra fare il compito in fretta, perché poi vuole passare alla prossima. Anche gli arrangiamenti. Sembrano costruiti con chi in mente chi avrebbe poi suonato il brano dal vivo. O per rispondere alle curiosità della copertina.
Affrontiamo le opere d’arte su più livelli. Sul livello dell’autore. La sua ispirazione e la sua creazione. Poi c’è il nostro livello. La nostra cultura e l’affetto che proviamo per l’artista. Poi ci sono i nostri amici, che influenzano le ns scelte. Sono livelli che non si sovrappongono. Dove finisce uno inizia l’altro. Con questo progetto di (ri)portare in vita la musica di Prince nascosta mi sento come se avessimo mischiato i livelli. E la confusione che segue mi richiede uno sforzo maggiore.
Non so voi, ma io non c'ero quando Prince faceva questa musica. Quando esce la versione di Baby You're a Trip di Jill, io non seguo Prince. Originals mi fa l'effetto di una macchina del tempo. Sono dentro la capsula che mi ribalta a metà degli anni 80, ma avrebbe potuto anche portarmi all'Idi di Marzo, o a Waterloo. Mi sembra di essere presente mentre li registrava. E tutto diventa surreale. Così come il mondo che si sta creando dopo la sua morte: è come se questi brani avessero una terza vita. Prima nella sua testa, poi nella versione degli artisti che li hanno interpretati e ora che vengono ripubblicati. Mi domando, qual è la vita vera?
Prince non prendeva appunti su uno spartito. Era tutto nella sua testa. Al limite un foglio con il testo e gli accordi, ma la scrittura del brano la faceva più con la Lynn Drums che con il pentagramma. Frank Zappa, per dirne un altro geniale, scriveva tutto ed era ortodosso con i suoi musicisti. Prince, no, propone un'idea: "non sarebbe figo se facessimo così?" e poi (come si dice a Milano): "Se la va', la g'ha i gamb". Oppure: "manca sempre uno per fare trentuno" ventuno?
Originals, secondo me, brano per brano
Sex Shooters: Con Prince diventa un brano scherzoso, e sento potenti dei synth pastosi. sovrapposti. Amo il flanger, l'effetto sci-fi, sullo shake. Il piatto crash viene suonato in sovrapposizione alla Lynn.
Jungle Love: Prince ride, urla, si diverte e canta come Morris. O è Morris? Come fanno a esserne sicuri. Boh.C'è un tamburello per muovere il groove e sento bene la chitarra di Jesse a destra. Il basso è suonato da un synth. L'effetto sulla voce è molto ampio.
Manic Monday: Prince canta nella sua tonalità parlata. Tipo Ruggeri, per intendersi. Sembra cantare proprio perché è obbligato e vorrebbe sentire come viene. Chitarra tutta a sinistra. C'è un organo.La batteria la suona un essere umano.
Noon Rendesvous: Mi piace il testo. In questa versione l'hanno resa semplice. Schietta, Diretta. Piano e tamburi con un forte reverbero. Meno cose si mettono e più il testo risalta.
Make Up: Irriconoscibile. E' la più sperimentale. La voce si sposta con un classico rimbalzo (autopan) tra sinistra e destra. Non mi piace al primo ascolto, poi ne capisco le potenzialità. Siamo in quel territorio che Prince non poteva esplorare.
100Mph: Ahahah. Inizio sinfonico, ma non c'entra un bel niente con il resto. Il synth suona la melodia della voce. Molte chitarre ritmiche.
You're my lover: Non riconosco la sua voce. Sembra artefatta. Niente tastiere 'sto giro. Solo dei campanelli FM.
Holly Rock: Una sola cosa: Black Album.
Baby You're a Trip: Organo e charleston. La migliore dell'album.
The Glamorous Life: Intro suonato da sax e viola. Qui invece non sento chitarre. Prince a volte sembra produrre con quello che passa il convento.
Gigolos GLT: Groove sotto molto effetto. Sulla voce sento la bassa qualità della registrazione, c'è una soffio. Mi piace la melodia del piano.
Love... thy will be done: Per tutta la canzone il basso suona sempre la stessa nota. Una caratteristica dei brani gospel? L'obiettivo era quello di mettere in evidenza il testo (di Martika). Un grosso riconoscimento per lei.
Dear Michelangelo: Spostare l'accento quando dice Michelangelo mi fa ridere. Fa un po' pop italiano. Sento il kick a destra e la drum a sinistra.
Wouldn't you love to love me: Organo, per il periodo di Dirty Mind, 1999, e Controversy. Cattiva qualità.
NC2U: La melodia è onirica-confusa così come esce dalla testa di Prince. Dove la versione di Sinead aveva delle caratteristiche pop. Nel corso della mia vita, NC2U l'ho sentita talmente tante volte che ne avrei fatto anche a meno. Mi ha un po' stufato, ma mai quanto Cream.
Peggy e Prince
Peggy McCreary è stata il tecnico che ha accompagnato Prince durante il suo periodo ai Sunset Studio di LA. Un bel articolo su prnalumni (l'associazione no-profit di ex professionisti che hanno lavorato con Prince) ha raccontato la sua storia. Peggy racconta nell'articolo delle sue registrazioni a LA e una storia che mi è piaciuta è quella che riguarda How Come You Don't Call Me Anymore. L'articolo la racconta così:
nell'aprile del 1982, Prince arrivò al Sunset Studio dove chiese a Peggy: "cosa vuoi da bere?" Sopresa dalla richiesta, Peggy chiese del Rémy Martin, aggiungendo: "ma tu non vorrai che io beva". Prince insistendo le chiese di ordinare il cognac e una bottiglia di Asti Spumante. Sapendo che l'ispirazione poteva colpire Prince in qualsiasi momento, Peggy era sempre sul pezzo: "non importava dove si trovasse nello studio, io gli piazzavo un microfono vicino. Lui saltava da uno strumento all'altro e improvvisamente diceva: metti un nastro vergine." Peggy doveva darsi da fare, ma serviva qualche minuto per configuare il tutto e Prince la invitava:"dai, ragazza, mi stai facendo perdere il groove". Qual giorno di aprile, dopo che si fecero un paio di bicchieri, Prince andò al piano. Il risultato fu “How Come You Don’t Call Me Anymore", che finì come b-side di 1999 in settembre. Peggy ricorda l'emozione: "quella voce e quel piano suonavano magnificamente. E come teneva il tempo colpendo il pedale del piano. Fantastico! Potrei stare ad ascoltare Prince suonare il piano per ore. Metteva tutto se stesso e la sua anima. Il mio cuore si scioglieva tutte le volte." Per lungo tempo, Peggy si è domandata: "fu l'alcool che mi aveva rilassato o quella canzone era veramente fantastica?" Poi un giorno, anni dopo, mentre frugava tra le cassette usate dell'Amoeba Records ritrovò quella canzone e, dopo averla riascoltata, disse: "sì, era la canzone che era fantastica".
Peggy non ha mai lavorato con Prince in Minnesota o a Paisley Park. Peggy e il marito erano stato scelti da Prince e avrebbero dovuto trasferirsi a Chanhassen, ma mentre continuavano i lavori loro non hanno notizie e decidono di comprare casa a LA, rifiutando di fatto l'offerta di Prince. A cui girarono le balle. Peccato.
La casa dell'artista
Mi interessa parlare di nuovo della questione sfratto della casa di Morgan, ma solo per ragionarci. Se la casa è un bene prezioso per tutti noi, per un artista può rappresentare il luogo di produzione della propria arte. Non è sempre così, per carità, ma conosciamo dei casi (tipo in quel di Minneapolis?) dove la casa, lo studio, il luogo del riposo e della produzione coincidevano. E allora proviamo un attimo a tirare le fila. Prima Vittorio Sgarbi ha promesso a Morgan una villa dove il monzese avrebbe potuto produrre "arte" in santa pace, a Sutri in provincia di Viterbo. Cittadina dove il sindaco è Sgarbi.
Un luogo ameno... cioè un luogo a meno di 566 chilometri (vedi la mappa di Google) da Monza non c'era?
Pare che la proposta sia stata rimandata al mittente. Forse MC andrà a Nepi, dice Sgarbi. Nel frattempo, Castoldi insiste a volere spazio sui media: "non rompiamo i coglioni a Salvini, lasciamolo lavorare". Discutibile. Il problema è l'esposizione mediatica (come altri che sfruttano qualsiasi occasione per uscire dal coro, e giocare sul filo del fuorigioco)? Intanto, su Facebook, MC porta avanti la sua battaglia:
Sto lavorando per presentare una relazione al MiBAC che riguarda il mio caso: riconoscere la casa di un artista perché attualmente non esistono modalità che la salvaguardino. L'arte è il più grande patrimonio dell'umanità, in assoluto, sia da un punto di vista morale che economico. Gli artisti sono l'unica traccia dell'umanità. Quando parlo del '400 parlo di Leonardo, quando parlo del '200 parlo di Dante. L'artista è il veicolo per raccontare il mondo. In Italia prevale l'ignoranza. Infine lancio un appello: "Aprite gli occhi! Punire un artista è punire tutti voi perché l'artista incarna i sentimenti dell'umanità"
Mentre la questione continua nella aule di tribunale, Morgan introduce un discorso interessante e io ne approfitto:
L'arte è patrimonio dell'umanità?
Giusto!
L'artista è il veicolo per raccontare il mondo?
Giusto!
Quando parlo del '400 parlo di Leonardo, quando parlo del '200 parlo di Dante.
Giusto!
Io sono d'accordo. Sottoscriviamo una proposta per difendere il luogo dove l'artista crea. Ma prima dobbiamo trovarlo un vero artista.
Quando parliamo dell'artista del 2019, parliamo di Morgan? O di Banksy? Parliamo di Beyoncé o di Thom Yorke?
Il problema è questo: chi decide chi è un artista e chi no?
Antonacci è un artista? Cristiano Ronaldo è un artista? Più il secondo del primo.
Se lasciassimo parlare Sgarbi, probabilmente lui direbbe che Morgan è un artista. Ma possiamo lasciare decidere a Sgarbi? E perché non chiedere al più simpatico Tomaso Montanari?
Concretamente, cosa ha prodotto negli ultimi anni Morgan per poterlo definire un artista?
Il fotografo Helmut Newton (che per me è un artista, sotto diversi aspetti) diceva:
La fotografia di alcuni è un arte. La mia fotografia non lo è. Per carità, può succedere che venga mostrata in un museo. Ma non è quello il motivo per cui scatto. Io sono un mercenario.
Il Prof. Daverio descrisse così gli artisti nel 2016:
Mi piace dividerli in tre categorie.
I primi artisti sono quelli che definisco "seri", gli artigiani, coloro i quali si guadagnano da vivere con il loro lavoro e ricoprono un'importante funzione sociale;
i secondi sono i "guru", molto pieni di sé ma allo stesso tempo incorruttibili, che muoiono esattamente come sono nati;
l'ultimo gruppo; infine, è quello degli artisti "sciamani", i "disperati in fondo al bosco", che portano avanti il loro pensiero senza subire condizionamenti. Questi ultimi sono gli unici a sapere che cosa è successo realmente prima del Big Bang, a conoscere quel tempo infinitesimale che permette loro di avere una cognizione inconsapevole dell'ignoto.
Vittorio Sgarbi parlò così di Leonardo
Con Leonardo nasce il convincimento che l'artista è un genio non un artigiano. Non risponde ad un committente ma propone e impone.
Quindi, Morgan (che non vende più, ma fa solo tivù e concerti) è un pari di Leonardo?
Torniamo alla musica leggera o pop. Red Canzian dice che:
"Artista" è una parola che mi fa sempre molta paura pronunciare, soprattutto se riferita a me. Piuttosto, preferisco considerarmi un ottimo artigiano.
Le persone che svolgono un lavoro culturale, indispensabile per il miglioramento della società, devono essere supportate? (Morgan, più che supportarlo, lo stiamo sopportando). Io credo di sì. Prima, però, aiuterebbe diminuire il debito pubblico. Nel 2018 era il 132% del PIL. (about 2.373.314 milioni di euro).
Una mostra: Alan Ford
Con il mio amico Bruno sono stato a vedere la mostra su Alan Ford al Museo del Fumetto di Milano (luogo speciale, anche se dovrebbe essere rinnovato negli spazi e nelle dimensioni). Bruno ha (gentilmente) scritto una recensione, leggetela qui.
Milano è evocativa
Dice Rudy Bandiera:
MILANO CONTA QUASI 12 MILIONI DI VISITATORI L’ANNO. PIÙ DI VENEZIA E PIÙ DI FIRENZE: PERCHÉ?
Qualcuno potrebbe rispondere perchè è più grande, più ricettiva, quindi è normale. Ok, ma non si tratta di sapere se è più ricettiva ma del perché più persone DECIDONO di andare a Milano piuttosto che nelle straordinarie Venezia o Firenze.
Tra i motivi ne spiccano 2: FUNZIONA ed è UN SOGNO.
1- FUNZIONA
A Milano i trasporti funzionano, ci si sposta agevolmente (tra mezzi pubblici e sharing di ogni tipo) e gli spostamenti delle persone fanno sentire le stesse libere e a proprio agio.2- E’ UN SOGNO
Quando sei nel “quadrilatero della moda” non sei in un luogo stupefacente dal punto di vista architettonico o storico (non più di altri) ma sei in un luogo EVOCATIVO. Milano è evocativa, è stata costruita una storia potente ed affascinante dietro ad ogni angolo, anche se poco interessante da altri punti di vista. Come hanno fatto i romagnoli a rendere Rimini la quinta città più visitata? Costruendo storie attorno a Rimini.
Milano è un razzo sparato a mille all’ora nel cielo e, quando è arrivato abbastanza lontano, ognuno ci vede il bagliore stellare che preferisce ed è lì che diventa un sogno da voler raggiungere.
Ottimo lavoro di narrazione oltre che di ricettività e logistica. Le Olimpiadi sono MERITATE!
Controlli ai concerti
Pessima notizia per il cantante Ultimo. Affariitaliani.it dice che al termine del concerto all'Olimpico di Roma:
la Guardia di Finanza ha individuato 10 soggetti irregolarmente presenti sul territorio dello Stato. (...) come un soggetto proveniente dalla Sierra Leone fosse addirittura gravato da decreto di espulsione (...) 5 persone sono state denunciate invece in quanto non ottemperanti al provvedimento del Foglio di Via Obbligatorio emesso da Questore di Roma. Inoltre sono state denunciate 5 persone dedite alla vendita di merce contraffatta nei cui confronti il Questore di Roma ha emesso altrettanti F.V.O.. Infine sono state sanzionate amministrativamente 13 persone per mancanza di autorizzazione per la vendita di merce e/o bevande mentre una persona per occupazione abusiva di suolo pubblico.
La risposta del promoter di Ultimo non si è fatta attendere:
In merito alle notizie diffuse sulla presenza di lavoratori in nero al concerto dell’artista Ultimo allo Stadio Olimpico, Vivo Concerti - promoter dell’artista - smentisce categoricamente che all’interno del proprio personale e di quello delle società utilizzate per la realizzazione del concerto si intrattengano rapporti lavorativi non a norma. Apprendiamo dagli organi di stampa che la Guardia di Finanza sta procedendo con le indagini relative e ci rendiamo disponibili laddove fossero necessarie informazioni aggiuntive per far luce sulla vicenda. Ribadiamo che nulla deve e può essere ricondotto all’artista e al promoter Vivo Concerti.
Lavorare sodo
L'opinione di Miyazaki:
Lavorare sodo dovrebbe essere una questione ovvia. Il nostro gruppo di lavoro è pieno di persone che lavorano duramente ma non sono buone come esseri umani. Attribuire valore all'atto di lavorare sodo è un errore incredibile. Lavorare sodo, è solo qualcosa che fai. Se non lo fai, non ti arriverà nulla in cambio. Pensando a questo, alcune persone non possono dormire la notte. Ma è ovvio. In momenti come questo, so che l'incoraggiamento da parte di altre persone, o il conforto e il consolidamento, non sono di alcun aiuto. Dipende tutto da te. In quei momenti, puoi perdonare te stesso? Alcune persone possono perdonarsi facilmente e alcune persone non possono. Questa è una differenza che separa i destini di questi due tipi di persone. Le persone che possono facilmente perdonarsi non fanno un ottimo lavoro.
E per finire, qualcosa di mio
Il mio nuovo brano (strumentale) si intitola Stai zitto. Lo scritto guardandomi allo specchio; siamo tutti dei opinionisti su qualsiasi argomento. Un po' di silenzio aiuterebbe. Un silenzio denso di improvvisazioni. Come una meditazione. Lo potete ascoltare qui https://soundcloud.com/theitalianjam/stai-zitto/s-4xJcd o su Spotify.
Ciao
Simone