Musicaletter 13 (3/11/2019)
"Purtroppo l'ossessiva ricerca della visibilità, il "carpe diem mediatico", vince troppo spesso su tutto il resto. Così ogni tema diventa uno show..." Antonio Palmieri (link)
Ciao, io sono Simone. Questo è il menù di oggi:
Piccolenews: notizie brevi sul mondo della musica, dell'arte e dei media
Trentuno Ventuno
Tracce di Prince
Michael Stipe (ex Rem)
Seconda parte dell'intervista a Chris Moon
PiccoleNews
Samuel L Jackson sarà George Clinton nel film Spinning Gold dedicato alla vita di Neil Bogart, fondatore dell'etichetta Casablanca Records. Il due inglese Eurythmics, formato da Annie Lennox e Dave Stewart, tornerà per partecipare al Rainforest Benefit, evento benefico dedicato all'Amazzonia del 9 dicembre a New York, con Sting e Bruce Springsteen. Al momento in cui scrivo queste righe, il filmato del 1998 di David Bowie che profetizza su il bene e il male di internet ha avuto 2,8 milioni di visualizzazioni. Su Kickstarter è possibile partecipare alla raccolta fondi per Phonocut, uno strumento che permette di farsi i dischi di vinile in casa. Prezzo dell'apparecchio + vari accessori: 1.499 dollari. Con 500 dollari di sconto. Presentato il primo film da (co)regista di Bruce Springsteen, si chiama Western Stars ed è un docufilm. Uscirà in Italia il 2/3 dicembre. Arriverà anche l'App delle radio italiane e si chiamerà Radioplayer Italia. Dopo l'ennesimo rinvio della Brexit, le preoccupazioni arrivano anche dai musicisti inglesi. Nel caso di una hard brexit gli artisti britannici vedranno diminuire le entrate ottenute dai loro tour nel resto del vecchio continente. Il cantalent Marco Carta è stato assolto dall'accusa di furto di magliette alla Rinascente di Milano.Il Pubblico Ministero, che aveva chiesto 8 mesi, impugnerà la sentenza "per non aver commesso il fatto". Amazon racconta la storia di Musixmatch, l'app tutta bolognese che trascrive e traduce i testi delle canzoni. E che usa i servizi di Amazon per funzionare. Morrisey, il cantante ex Smith, si presentato a un concerto indossando la maglietta "fuck the guardian". La notizia l'ho letta sul Guardian. Dal 18 al 24 novembre a Milano si tiene la Milano Music Week. Incontri, concerti e tutto quanto serve alla musica. Il film diretto da Olivia Wilde è stato censurato. Pare che alcune linee aeree (per esempio, la Delta) abbiano ritenuto giusto tagliare una scena lesbo del film. La regista stessa se n'è potuta rendere conto solo salendo in aereo. Lorde ha scritto ai propri fan chiedendo di pazientare ancora un po' per il nuovo disco.
Trentuno Ventuno
Abbiamo aperto un nuovo account Instagram per Trentuno Ventuno, il nostro mondo dedicato a Prince, e potete visitarlo a questo indirizzo: https://www.instagram.com/trentunoventuno/ (siete tutti i benvenuti). Ogni foto viene accompagnata da un breve racconto o ricordo di quei giorni. Per esempio, questa foto che segue di Paisley Park.
3 giugno 2016 - Tramonto primaverile su Paisley Park in una foto un po’ sgranata perché è buio e l’ottica del mio iPhone 5s fa del suo meglio. Strano pensare che fino a un paio di mesi prima quei colori sul muro indicavano Prince per chiunque passasse da quelle parti. Siamo a giugno e le cose sono cambiate. #prince non c’è più. Non c’è più il suo sogno musicale e ambizioso. E mi dico: sono passati solo due mesi! Non un eternità. Siamo stati suoi contemporanei. Questo è importante. L’emozione è forte quando riflettiamo su questa cosa. È una emozione che mi fa perdere l’equilibrio. In inglese c’è un bel termine: overwhelming. È una parola che loro usano molto e io penso a quel overwhelming quando sono di fronte a Prince. Perché una parte delle mie emozioni le ha costruite lui. Peccato che debba usare il participio passato. E non più il verbo al presente.
link
Tracce di Prince
1: Sodajerker è il mio podcast preferito quando si parla di comporre canzoni, o songwriting. Il podcast è in inglese e si occupa di intervistare grandi autori (appunto songwriter) della musica contemporanea. Nella puntata numero 145 hanno intervistato Jamie Cullum. Il pianista e cantante britannico ha parlato così di Prince:
Prince è uno che amo da sempre. E non smetterò mai di amarlo. Tutti i concerti di Prince che ho visto sono una specie di Golden Standard dello spettacolo dal vivo. Recentemente ne parlavo con mia moglie e ci dicevamo: "non è strano che Prince non sia più vivo?" Sembra una cosa stupida da dire; quella forza della natura (di Prince) non è più su questo pianeta.
2: Gli Spoon sono un gruppo indie rock statunitense proveniente da Austin (Texas). Intervistati dal podcast "Music Now" di Rolling Stone hanno parlato dei loro brani di maggior successo e a proposito di I Turn My Camera On hanno detto:
I Turned Down My Camera è minimale, è ritmico ed è cantato in falsetto. Sono i migliori ingredienti del migliori brani di Prince. Direi che è quello il motivo per cui l'abbiamo fatta così. C'abbiamo provato e ha funzionato.
Michael Stipe (già REM e altre cose negli anni 80/90) ha rilasciato un'intervista a Miranda Sawyer del Guardian. L'occasione è l'uscita del cofanetto per il 25ennale di Monster dei REM (Amazon #CommissionsEarned) e un suo libro fotografico "Our Interference Times: A Visual Record" (Amazon #CommissionsEarned). Non sono un fan dei REM, anche se acquistai un loro cd, eppure alcune riflessioni di Stipe sono interessanti.
Stiamo vivendo uno strano periodo di 30 anni. In realtà, penso che saranno 40 anni - fino a quando la prossima scarpa cadrà. Allora diremo: 'porca puttana, dove siamo finiti?' La prossima caduta di scarpe sarà qualcosa di folle. Tipo un leader mondiale che annuncia: 'Sì, in effetti viviamo tra gli alieni o essi vivono tra di noi. E lo sappiamo da 80 anni e non ve lo abbiamo detto perché pensavamo che questa notizia vi avrebbe spaventato.' Oppure, la prossima scarpa che cade è un altra Fukushima, ma su una scala più grande. O la ricerca medica che avanza così rapidamente e all'improvviso ci sarà una cura per tutto, ma dovrai essere un miliardario per potertela permettere.
E ancora sul mondo digitale.
Con la tecnologia digitale ci stiamo avvicinando visivamente alla natura. Se al microscopio guardi qualcosa di naturale al microscopio, la vedi scomposta in frattali. E noi ora possiamo guardare il mondo in frattali, attraverso i pixel. Non abbiamo più i semitoni, come prima vedevamo le immagini con la stampa.
E infine, un'ultima riflessione sul potere dell'errore:
Sono preoccupato perché le persone stanno cercando di eliminare, cancellare gli errori. Ma no. Aspetta! E' dove vive lo splendore. Ecco dove vive l'istinto. Dove vive dio. Quella è la scintilla. Sai, quando il libro è stato stampato, l'ho guardato, sono arrivato a metà e ho pensato: 'Questo è un libro così strano. È così strano.' Pensavo di essere stato chiaro, come con i miei testi, ma in realtà avevo sopravvaluto le mie riflessioni. Esagero, davvero. Ma in realtà, il libro è strano. Potrebbe richiedere uno sforzo, ma sento che se vai dall'inizio alla fine e chiudi il libro, potresti alzare lo sguardo e vedere qualcosa di un po' diverso rispetto a prima.
The Master (2/3)
Continua con la seconda parte, la traduzione dell'intervista a Chris Moon fatta da Chris Williams e pubblicata su Wax Poetics. Grazie all'intervista, entriamo sempre di più nel personaggio Prince. Lasciamo il giovane ragazzo di 17 anni, che suonava con gli amici e lo ritroviamo artista. Costruito da Chris Moon (anche se CD dice che non è così) e plasmato da Owen Husney. Anche se la metafora è un po' forte, rende comunque l'idea dei primi giorni di vita del musicista Prince. Di come venne deciso il nome e il legame con il colore viola. Ho letto molti articoli su Prince e altrettanti libri, ma interviste così interessanti e piene di contenuti non mi erano mai capitate tra le mani. Buona lettura (nella prossima musicaletter la terza e ultima parte).
Moon: Nel giro di qualche tempo, alla fine, persuasi la sua voce a uscire da lui.
Quante ore ci sono volute?Moon: Occorse tutto il giorno. Non ho fatto Prince. Non l'ho creato. Ma quel giorno, per la prima volta, penso che scoprì la sua voce. Era sempre stata là. Per cantare devi svelarti. Devi lasciare che vedano la tua anima. Il suo cantare era con la voce in falsetto. Non è una cosa da uomini se stai sentendo che per cominciare non sei molto virile e sei un adolescente. Aveva sedici anni. In quella sessione scoprimmo insieme la sua voce. All'inizio era piuttosto tremolante, ma dopo un po' di tempo imparò che andava bene cantare nello stile in cui voleva cantare. Venne supportato e incoraggiato, quindi gli insegnai le sovraincisioni. Sai cos'è la sovraincisione? E' quando canti sopra te stesso. Poi ottieni tre o quattro o sino a dieci tracce della tua voce. Quando le sentì gli piacquero davvero tanto. Perché se sovraincidi qualsiasi voce abbastanza volte, risulta sempre fantastico. Lo sovraincisi abbastanza presto proprio per provare a costruire la fiducia nel suono della sua voce. Aveva davvero, davvero, un bel groove. Così questa fu una della più grandi cose che gli accaddero nello studio molto, molto presto. Ovviamente mi sedevo a insegnargli come registrare un paio di tracce, poi lo portavo nello studio e gli mostravo come mixarle insieme, e come poteva usare l'equalizzazione e il riverbero, il bilanciamento e il livello. E che tutto questo aveva un effetto sul suono. Nel corso dell'anno gli insegnai come registrare e produrre, un'opportunità che certamente non aveva avuto prima di allora. Chi ti dà, per niente in cambio, un tempo illimitato in uno studio di registrazione e si siede là e ti spiega come fare tutto? Ebbe un corso intensivo uno a uno in registrazione, produzione, mixaggio, ingegnerizzazione del suono, che divennero il suo tratto distintivo. Perché una volta che comprese che poteva gestire la sua arte attraverso il controllo del processo sul registrare, produrre, ingegnerizzare e mixare, non tornò mai indietro. Non ne uscì mai e non cercò mai altre persone per produrlo. Venne introdotto da subito e questa fu la sua scelta definitiva. Poi cosa fece? Costruì una casa che era uno studio di registrazione. Visse in uno studio di registrazione e trascorse la sua intera esistenza registrando.
Questa fu la seconda cosa che per lui fu un cambiamento professionale. La terza cosa che accadde fu -io lavoravo in un'agenzia pubblicitaria ed era la più importante agenzia pubblicitaria di Minneapolis. In quel periodo nello Stato ce n'erano dieci o dodici. Era un'agenzia piuttosto grande chiamata Campbell Mithun, e faceva un mucchio di lavoro per i maggiori clienti nazionali. Insegnavano loro come usare il colore, le parole, nomi riconoscibili e creare un'identità. Stavo attingendo a tutto ciò per applicarlo alle basi dell'artista Prince.
La prima cosa che accadde, dopo aver fatto alcune canzoni con lui, fu che un giorno rientrai dal lavoro, e dissi, "Ok, ho scritto il tuo primo brano di successo." Chiese, "Come fai a sapere che sarà un successo?" Risposi, "Lo sai come lo so, è perché questa canzone è stata scritta e progettata per promuoverti come artista. La maggioranza delle persone escono e scrivono canzoni che sentono e pensano soltanto. Questa è una canzone scritta e costruita per renderti un artista, adottando i fondamentali concetti di marketing." Ma a sedici anni non conosceva nulla riguardo le nozioni di marketing, identità, e tutto il resto.
Dissi, "Lascia che ti spieghi cosa ho dovuto fare per scrivere questa canzone. Ciò che ho dovuto fare è stato pensare come qualcuno che debba commercializzare nell'industria musicale un ragazzo della zona nord della città, pettinato afro e alto un metro e sessantadue e lo faccia diventare immenso." Gli si rizzarono le orecchie dicendo, "Sì, come?" Risposi, "Bene, l'ho visto. Riguarda tutto le caratteristiche demografiche e l'individuazione del pubblico a cui ti riferisci. Dopo aver fatto alcune ricerche, i destinatari della musica sono persone che comprano musica per ragazzi dai dieci ai sedici anni. Quelle sono persone che comprano la maggior parte della musica. Hanno soldi da spendere. Una volta che sono diventati diciottenni ed escono per il mondo, devono pagare auto e affitto e tutto quel genere di cose. Il pubblico che stiamo cercando di agganciare qui sono i ragazzi dai dodici ai sedici anni. Non penso che i ragazzi si relazioneranno davvero con te, ma penso che possiamo ottenere una relazione con le ragazze. Il modo che abbiamo per conquistare le ragazze è attraverso la scrittura di canzoni che abbiano un doppio significato sessuale. Nel cantautorato è detto doppio senso. Riflettevo su questo, e ho scritto una canzone che ha sfumature con doppio senso sessuale. Penso che questo dovrebbe essere il tema commerciale da usare per promuoverti, perché credo che sia un'emozione molto forte alla quale puoi rapportarti e legarti con gli adolescenti. Ti darà un'identità."
Disse, "Ok, è davvero fantastico. Davvero figo. Come si intitola la canzone?" Dissi, "La canzone si intitola 'Soft and Wet.'" Questo fu il suo primo successo. Chiese, "Qual è il doppio significato?" Dissi, "Allora, non lo sai?" Rispose, "Capisco il significato sessuale." [risate] "Qual è il doppio senso?"
Dissi, "il doppio senso è -avanzerò rapidamente di cinque anni. Mia madre sentì questa canzone, ed era una donna britannica per bene. Sentì 'Soft and Wet' alla radio. Venne da me di fronte alla mia famiglia al completo al tavolo da pranzo. Disse, "Figlio, ho sentito la tua canzone per radio. E' fantastica, mi piace davvero ma cos'è "Soft and Wet?" Ora, ero lì, con davanti mia madre, che, come ho detto, è dritta come una freccia, le ho detto, "Mamma, riguarda un bacio." [risate]
Spiegai a Prince che riguardava un bacio "era una posizione sostenibile". Potevi dire cose che erano decisamente sessuali ma che potevano anche avere questo lato innocente. Crea un'efficace attività commerciale. Andiamo con questo. Abbiamo bisogno di avere un nome e abbiamo bisogno di avere un colore. Queste cose devono lavorare insieme. Ora, parliamo del nome."
Disse, "Ok, so quale sarà il mio nome." Dissi, "Bene, so quale nome dovresti avere. Assicuriamoci di essere d'accordo. Lo dirò per primo -penso che il tuo nome dovrebbe essere Prince." Mi sono seduto aspettando che parlasse, "Sì, certamente, ovvio." Disse, "Ascolta, io non userò mai, mai, quel nome. Lascia perdere, non funzionerà, non sono d'accordo, no, no, no." Il vero nome di Prince era Prince Rogers Nelson. Ora, proveniendo dall'agenzia pubblicitaria, imparando come il tuo nome impatta sulle cose, pensavo che avessimo ricevuto un regalo. Dissi, "Abbiamo un Re...ma non c'è mai stato un Principe. Questa è una grande immagine sulla quale lavorare." Potevo vedere esattamente come il pacchetto si avvolgeva attorno a Prince. Disse, "No, no, no, no no, no." Ne era fortemente contrario. Di fatto, la discussione che quasi ci rovinò come gruppo di compositori andò avanti tre mesi. Fu la più grande divergenza che avemmo. Probabilmente ti starai chiedendo, "Quale pensava dovesse essere il suo nome?" Dopo che mi disse che non voleva usare il nome Prince e che non sarebbe mai e poi mai successo, dissi, "Va bene, che nome stai pensando di usare?" Morivo dalla voglia di sentirlo perché non sapevo dove volesse andare a parare. Disse, "C'è solo un nome che potrò mai usare." Dissi, "Ok, qual è?" Disse, "Voglio solo che tu capisca che qui c'è un'unica possibilità che prenderò mai in considerazione rispetto al mio nome." Dissi, "Ok, qual è?" Disse, "Voglio essere conosciuto come Mr. Nelson."
Interessante.
Moon: Alla fine, dopo tre mesi, gli dissi, "O si fa a modo mio, o non lavorerò più con te perché non posso rendere famoso un Sig.r Nelson. Dio non potrebbe far diventare famoso un Sig.r Nelson. Come nome non funziona. Se continuiamo a lavorare insieme e se io continuo a pagare tutte le bollette e a garantire tutto il tuo tempo, dovrà essere Prince." Non gli piaceva per niente. Voglio dire, non fu un bel giorno per noi, ma immagino che non avesse scelta..
Dopo che ci accordammo per "Prince", dissi, "Adesso ci serve un colore." Dissi, "Prince è regalità, sicché c'è solo un colore che possiamo scegliere. Deve assere il viola." Perché il viola è il colore della regalità. Era d'accordo con me, e non avemmo problemi su questo argomento. Questo è davvero come fu ideata e costruita la sua immagine nel corso dell'anno nel quale lavorammo insieme e come il concetto delle allusioni sessuali fu sviluppato nei suoi testi e uscì nel suo primo successo.
Non immaginavo.
Moon: La maggior parte della gente non lo immagina. Non so cosa pensi la maggior parte della gente. Penso che creda che avesse tutte queste idee e che lavorasse nello studio e dicesse questo è come verrà fatto, ma non andò affatto così. Non ho mai sentito nessuno che l'abbia riportato in questo modo. Ma questo è precisamente, al cento per cento, come si sviluppò e perché si ideò quello che accadde. Se guardi indietro, si tratta davvero di una serie di occasioni fortunate che si allinearono tutte insieme. Ecco perché ho detto, penso che da quell'anno fosse già nato nello studio, perché, dal momento in cui se ne andò, io scrissi tre delle quattro canzoni del suo demo. Aveva un'identità. Aveva il nome. Aveva il colore. Aveva un'immagine commerciale che lo accompagnava.
E poi andai e trovai il suo manager per aiutarlo a gestire la sua carriera, che era Owen Husney, che era qualcuno che conoscevo. Entrò come un ragazzo timido e uscì come un artista confezionato. Lasciami chiarire: io non l'ho creato. E' stato solo -se non ci fossimo incontrati, ciò che accadde non sarebbe successo. Aveva il talento. E' stato solo che qualcuno aveva bisogno di tirarglielo fuori. Aveva bisogno di un'opportunità. Viene da chiedersi quanti altri ragazzi dei quartieri poveri, che hanno tutto il talento del mondo, vogliono essere famose superstar ma solamente non hanno un'opportunità.
Quando hai iniziato a lavorare con lui come artista solista, dove eravate posizionati nello studio? Lavorava fianco a fianco con te?
Moon: Ci siedevamo insieme alla panca del pianoforte. Avevo una voce abbastanza stonata, ma nella testa avevo molta melodia. Così siedevamo insieme al piano. Lui suonava la musica. Scriveva la musica, e io scrivevo le parole. Insieme lavoravamo agli arrangiamenti.
Dopo che facemmo tre canzoni per questo demo -forse complessivamente facemmo quindici canzoni, capii che lo stavo portando su una strada che a lungo andare non gli sarebbe servita. Aveva bisogno di fare queste cose da solo. Così gli dissi, "Per il tuo nastro dimostrativo, voglio che tu faccia una canzone tutta tua. Voglio che scrivi le parole. Voglio che la produci, la mixi, che fai la musica e che fai tutto senza aver a che fare con me, perché hai bisogno di sapere che puoi farlo anche senza di me. Non hai bisogno di dipendere da me per far uscire la tua espressione artistica." Così la quarta canzone del suo demo fu una canzone che fece completamente da sé dal titolo "Baby."
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